Prodotti tipici Umbria
L’Umbria è la regione italiana che vanta un alto numero di prodotti tipici , DOP e IGP. Dalle castagne alle spezie, dai formaggi ai salumi, dai dolci al pane, dall’olio al vino, i Prodotti tipici Umbria sono davvero vari e diversificati.

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L’Umbria contribuisce con tantissimi Prodotti tipici Umbria a comporre il mosaico di quella che viene definita la buona tavola italiana; con le tante varietà di olio e di vino, con i prodotti della sapiente lavorazione della carne di maiale, e infine anche grazie ai profumati tartufi che la natura regala da queste parti.
Perugia
Un viaggio tra i sapori umbri deve avere inizio da Perugia, cittadina di antiche origini e grandi tradizioni, comodamente adagiata sui colli perugini da cui si affaccia verso tutta la Valnerina. Nel delizioso centro storico meritano sicuramente una visita la Fontana Maggiore – in piazza IV Novembre – costruita tra il 1278 e il 1280 e formata da due vasche di pietra rosa e bianca, sormontate da una conca di bronzo, la Cattedrale di San Lorenzo e la Rocca Paolina. Naturalmente sono molte di più le cose da vedere a Perugia, ma in questo caso per noi è solo il punto di partenza per andare alla scoperta di pregiati prodotti dell’enogastronomia umbra, ed il tempo per la visita non è molto. Si può sempre tornare… anche solo per il cioccolato!
Torgiano
Lasciata Perugia in direzione Todi, si viaggia circondati da estese aree coltivate a vigna, con protagonisti Grechetto, Sangiovese e Trebbiano, usato anche per il Vin Santo, cui nel corso degli ultimi decenni si sono aggiunte varietà internazionali come pinot grigio, chardonnay, cabernet sauvignon e merlot. Pronto il calice da degustazione? La prima sosta è a Torgiano, per gli addetti ai lavori sinonimo di un grande Sangiovese, tra le prime DOCG italiane. Qui c’è una struttura che ha ricevuto gli elogi dal New York Times: secondo l’autorevole giornale americano il Museo del Vino è il migliore a tema enologico in Italia. Poco distante, per celebrare un altro squisito prodotto umbro, c’è anche il Museo dell’Olivo e dell’Olio. In caso di pausa pranzo da queste parti, consigliatissime le tagliatelle con interiora di pollo e il coniglio alla cacciatora o l’originale torta al testo alle erbe di campo. Da bere? Rosso di Torgiano, of course!
Valnerina
Se vuoi affrontare un viaggio per incontrare norcini, casari e tartufari, devi puntare in direzione della Valnerina. Una valle, appunto, che prende il nome dal fiume che l’attraversa, il Nera. Si tratta di una zona ricca di storia e tradizioni, con un paesaggio molto caratteristico, dove l’industrializzazione dell’Ottocento e del Novecento non ha stravolto la natura incontaminata. Imponenti masse rocciose, boschi, e vallate molto fertili con numerosi pascoli si alternano ad aziende agricole e campi coltivati per cui, tutt’oggi, quest’area vanta un gran numero di prodotti tipici. I tesori della Valnerina si trovano, sapendoli cercare, nel bosco: sono il Tartufo Nero Pregiato di Norcia, il Tartufo Estivo e infine quello invernale. Ecco perché questo gustoso tubero figura in tante ricette tipiche locali!
Norcia
La particolare posizione geografica, la giusta altitudine, le correnti: oltre a queste peculiarità assolute, Norcia aggiunge una tradizione secolare nella lavorazione e conservazione delle carni suine, tanto da aver dato a questo preciso settore della macelleria il proprio nome. Norcino infatti è il professionista che grazie alla giusta lavorazione, al dosaggio delle spezie e infine al controllo della stagionatura porta in tavola salumi apprezzati ovunque. Dal 1998 poi uno dei prodotti locali, il prosciutto di Norcia, ha ottenuto il marchio IGP, ulteriore riconoscimento della qualità espressa.
Venite a scoprire un angolo tra i più gustosi dell’Umbria, tra Norcia, Preci e Spoleto, con una tradizione conosciuta nel mondo: la norcineria, intesa come lavorazione del maiale, presente sul territorio da antichissimo tempo grazie ai boschi di querce e alle sue ghiande, il loro cibo ideale.
Il clima asciutto, inoltre, favorisce la perfetta conservazione della carne. Provate per credere e assaggiate le fiaschette del Prete (salami macinati finemente), il prosciutto di Norcia, i salami di cinghiale tartufato, i coglioni di mulo (che prendono il nome dalla loro forma, che somiglia a quella dei testicoli del mulo, con al centro un lardello speziato da sciogliere sulle bruschette calde) e il ciauscolo, un salame spalmabile ottenuto dalla macinazione di spalla, lonza, prosciutto, pancetta e spezie.
Prima di ripartire non perdetevi la zuppa di lenticchie di Castelluccio di Norcia, le beccacce alla norcina cucinate allo spiedo, con un assaggio di tartufo nero e uno di pecorino, fresco o stagionato. Sono gli ambasciatori della Valnerina con le trote del Nera e lo zafferano di Cascia, che racconta il primato gastronomico del territorio.
A Preci, 20 chilometri da Norcia, è la volta di capocollo, pancetta, coppa non trascurando la minestra di farro e i crostini alla ghiotta mentre a Spoleto, a circa 43 chilometri, la sosta è per la rinomata porchetta, e per gli strozzapreti o strangozzi, grossolani spaghetti allungati a mano uno a uno e profumati al tartufo.
Non è finita qui. Un altro salame da provare è la corallina, prodotto con parti scelte di spalla di suino mondate di grasso in eccesso e tendini, con l’aggiunta di piccoli lardelli tagliati a mano.
Prodotti tipici Umbria: Olio e vino
L’olio extravergine d’oliva, ad alta digeribilità e di grande valore alimentare, denso e intensamente fruttato, vi fa da chaperon con la sua leggerezza e con la sua finezza presentandovi territori e borghi, ciascuno con una tavola imbandita che ha tanto da raccontare. Partendo dai sapori del vino delle colline e delle pianure con i suoi percorsi dedicati (Strada dei vini del Cantico, Strada del Sagrantino, Strada del Vino Colli del Trasimeno, Strada dei vini Etrusco-Roma), proseguendo con gli insaccati secondo l’antica arte della norcineria, i latticini delle zone montane, il pesce dei laghi, come il tegamaccio, incrocio tra un brodetto e un umido, e la regina in porchetta, la grande carpa del Trasimeno ripiena di erbe aromatiche e cotta nel forno a legna, arrivando ai dolci delle città, come il bustrengolo, la rocciata e la ciaramicola. E ancora paste, crostini, carni, selvaggine ripiene, salse e paté, sulla scia dell’aromatico tartufo nero di Norcia e di Spoleto e di quello bianco dell’Eugubino-Gualdese. Ovunque trovate qualcosa di unico e di originale.
Terni
Terni è una città antica ed è uno storico capoluogo della regione pertanto, mentre si scoprono gli incredibili reperti archeologici, si visitano i musei e i monumenti d’interesse oppure, mentre si percorrono i sentieri immersi nel verde e si ammirano le bellezze naturali tipo la cascata delle Marmore, si può approfittare dell’occasione per gustare la cucina e l’enologia tipica umbra che, con i suoi sapori intensi e grazie alla genuinità dei prodotti, è davvero unica. La rinomata ospitalità dei ternani e la bontà degli ingredienti, fa sì che entrare in un qualsiasi locale della provincia sia un’esperienza memorabile, perché nella sua enogastronomia dominano i sapori veri della terra.
Prodotti tipici Umbria: i prodotti simbolo della provincia di Terni
Durante un tour enogastronomico in provincia di Terni non si può rinunciare alla possibilità di assaggiare alcuni prodotti tipici del territorio che ne sono quasi il simbolo come l’olio extra vergine di oliva DOP (Denominazione di Origine Protetta) che, con la sua corposità e il richiamo fruttato è molto apprezzato dai consumatori. Un altro alimento caratteristico è il pane, la sua peculiarità è dovuta all’impasto preparato senza sale con doppia lievitazioni e alla cottura nel forno a legna. Si presenta con la forma di piccola pagnotta dalla crosta dorata, dalla mollica compatta e dal sapore leggero. Fiore all’occhiello di Terni e provincia è la produzione dei vini, dal DOC Orvieto ai Colli Amerini propone un ricco assortimento di bianchi, rossi, rosati e ogni tipologia merita di essere assaggiata.
La cucina Ternana
La città di San Valentino patrono dell’amore e degli innamorati, è il luogo di partenza ideale per gli itinerari enogastronomici.
La città e il suo circondario offrono una cucina genuina e gustosa: i rilievi che circondano Terni sono disseminati di paesini medievali ricchi di storia e di arte come Stroncone, paese famoso per il suo pane o Miranda ove abbondano di castagne e prodotti del bosco.
Così è per Cesi – dove si tiene una rinomata sagra del prosciutto e del tartufo e Collescipoli, famosa per i suoi gnocchetti alla collescipolana. Una gita in Valserra, in mezzo a una natura tuttora intatta, permette di gustare i prodotti della più genuina tradizione. Innanzi tutto le ciriole alla ternana, condite con sugo piccante. Ottima la faraona alla leccarda, le carni allo spiedo e, signore della tavola natalizia, il pampepato. Rinomato anche fuori regione è il “pane di Terni”. Altrettanto famosi, i laboratori di pasticceria.
Ciriole alla ternana
Impasto di acqua e farina tagliato a forma di spaghetti. Le ciriole sono condite con sughi piccanti come aglio, olio, peperoncino, pomodoro e, a volte, arricchite con asparagi, funghi o tartufo.
Pane
Quello di Terni: profumato, croccante, senza sale, cotto nei forni a legna secondo metodi antichi. E’ rigorosamente ottenuto con la lievitazione naturale, La sua bontà sembra derivare dalla qualità dell’acqua che ne esalta la fragranza.
Gnocchetti alla collescipolana
Una ricetta che ha radici nella cucina contadina: amalgama pane secco, acqua e farina. Sono conditi con sughi piccanti a base di salsiccia e fagioli.
Pampepato
Insieme di sapori e simbiosi tra dolce, amaro e piccante, Inconfondibile nel profumo e nel sapore, esalta la tavola natalizia. Amalgama equilibrato di ben 16 ingredienti, indicati nell’apposito Disciplinare, unisce frutta secca, cacao, zucchero, miele, farina, caffé e aromi vari.
Caratteristica di questo dolce è l’aggiunta del pepe, donde il nome.
Pasticceria
Il primo laboratorio di pasticceria sorse ad opera di Spartaco Pazzaglia nel 1913: fu l’antesignano di maestri della pasticceria che producono ancora squisiti dolci, tanto che è ancora usuale che in molti giungano a Terni da Roma e da altre città, per gustarne la bontà.
Carbonaretti
Sono i salmerini (pesce persico), cotti sulla fiamma viva fino a divenire abbrustoliti. Dopo essere stati eviscerati, sono conditi con sale e olio.
Trota lessa e trota al tartufo
La trota viene lessata in acqua aromatizzata con cipolla, sedano e carota. Aperta su un piatto, viene spinata e condita con sale e olio e, spesso, abbondantemente ricoperta di tartufo nero grattugiato.
Gamberetti di fiume in salsa
I gamberi di fiume vengono lessati in acqua salata e conditi con salsa di erbe e sale, olio, prezzemolo e limone.
Tipicità dell’olio
Un sapore inconfondibile, un profumo armonioso e un colore verde ambrato: questa è la carta d’identità dell’ olio della nostra terra. I principali cultivar di olive sono il Moraiolo, il Leccino, il Frantoio, la Rosciola.
Per gustare l’olio
Il modo migliore è la bruschetta con pane bruscato e profumato con aglio, sale e olio appena spremuto. E’ usanza antica quella di immergere nello “ziro” dell’olio appena uscito dal frantoio, le fette di pane che risulteranno così pregne del prezioso condimento.
Il Tartufo, Tesoro della Natura
Superbo prodotto della natura dal profumo inconfondibile. Signore della tavola, pregiato, afrodisiaco, invitante, apprezzato e ricercatissimo tra i buongustai.
Tutto il territorio provinciale è un’immensa tartufaia e ne produce vari tipi: le principali sono il nero pregiato oppure in estate “lo scorzone” (Tuber Aestivum).
Abbinato a cibi e pietanze, viene utilizzato nella preparazione dei prodotti gastronomici e della cucina locale. Ciascun tipo di tartufo ha profumazione e sapore propri: tutti esaltano i piatti cui si abbinano conferendo loro un’incredibile personalità.
Per gustare il tartufo
Non c’è che l’imbarazzo della scelta : crostini e frittate al tartufo per antipasto: tagliatelle o ciriole come primo piatto, ma anche zuppa di tartufi, un piatto antico e squisito.
Per secondo pesce o carni tra cui l’ ottimo agnello tartufato, al quale il prezioso tubero conferisce un aroma inconfondibile. Una particolare specialità sono i formaggi al tartufo.
Norcineria
La lavorazione delle carni di maiale ha, in questa terra, radici antiche derivate da quei grandi maestri norcini (un tempo medici-chirughi) che ebbero a Norcia la loro scuola e che da qui si diffusero nel resto d’Italia. I salumi e i prosciutti, hanno caratteri unici, aroma e sapore inconfondibili. Le zone privilegiate di produzione sono la Valnerina ternana e l’Orvietano. Prodotti tipici sono anche quelli derivati dalla lavorazione del cinghiale, che abbonda nei boschi del territorio.
Formaggi
Morbidi o stagionati, dolci o piccanti. Tra i più tipici vi è il pecorino e la ricotta. Tra i più ricercati il ravagiolo che è formaggio freschissimo di latte cagliato. Su tutti spicca il cinerino, definito “presidio” dall’Arca dei Sapori di Slow Food.
Carne
Ovini, suini, caprini hanno carni saporite perché pascolano in spazi aperti. Ottima la selvaggina che popola i boschi della provincia: uccelli, lepri, cinghiali, colombacci. La cucina tradizionale si affida spesso agli arrosti di carne cotti allo spiedo sul fuoco a legna che permette di esaltare i sapori naturali.
Prodotti del bosco
I funghi (in particolare porcini e ovoli) sono protagonisti di innumerevoli piatti. Deliziosi gli asparagi. Quelli selvatici, soprattutto, dal sapore deciso: ottimi per frittate e per sughi. Dal bosco altre bontà per il palato: frutti di bosco e infine il miele: nutriente, dolce, salutare.
Castagne
Sono abbondanti nei boschi di Miranda, Stroncone Melezzole, Montecchio, Tenaglie, Avigliano, Morre, Santa Restituta, Toscolano, Ospedaletto. Grosse, carnose, cucinate come “caldarroste”, scaldano le serate invernali. Sono utilizzate nella preparazione di dolci, farine e minestre.
Il pesce
La sua carne è delicata perchè vive in acque limpide e chiare. Trote, gamberi, lucci, pesce persico, lattarini, coregoni, anguille e gamberi di fiume, sono le specie più apprezzate nei corsi d’acqua del Nera e del Tevere e nei laghi di Piediluco e Corbara.