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La pec diventa europea
La Pec diventa europea, valida in tutta Europa: a che punto è il processo di evoluzione della PEC a livello europeo, i vantaggi per i Paesi Membri, come la PEC nata in Italia acquisterà valore.
La Posta Elettronica Certificata (PEC) in Italia è ormai una realtà consolidata in quanto in grado di assicurare alle comunicazioni via email la stessa validità giuridica della raccomandata con ricevuta di ritorno.
Garantisce al contempo l’integrità del contenuto e l’inalterabilità dei messaggi inviati e ricevuti e dei relativi allegati.
In tema di PEC l’Italia ha fatto da pionere nell’Unione Europea dove, tra i diversi Paesi Membri, vi sono molteplici differenze.
Arrivare a una Posta Elettronica Certificata valida in tutta Europa, consentirà quindi ai cittadini, alle aziende e alle Pubbliche Amministrazioni di tutta l’Unione Europea di comunicare tra loro in modo sicuro e certo.
Perciò questo è quanto ci si aspetta possa succedere nei prossimi mesi, andando a concludere un percorso iniziato nel 2018.
La Pec diventa europea: lo Standard ETSI e il Regolamento eIDAS
Per comprendere la strada che sta facendo la PEC, occorre iniziare a familiarizzare con le due sigle:
ETSI (European Telecommunications Standards Institute)
Per quanto riguarda l’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) si tratta di un organismo internazionale nato nel 1988.
Ha il compito di definire ed emettere gli standard che devono caratterizzare tutte le telecomunicazioni, comprese quelle via email, in Europa.
Il regolamento eIDAS
Il regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature), invece, risale al 2014.
Il suo scopo è quello di dare una base normativa comune a tutta Europa per i cosiddetti “servizi fiduciari” e i mezzi di identificazione elettronica.
Di conseguenza risulta chiaro come queste due entità siano strettamente correlate tra loro e come, quindi, il Regolamento eIDAS sia stato composto nel pieno rispetto degli standard già definiti da ETSI.
Nel 2018, per la prima volta, venne manifestata la necessità di garantire piena conformità del servizio PEC al regolamento eIDAS.
Questa necessità che nel 2019 ha portato alla nascita di un gruppo di lavoro.
Questo gruppo è composto da gestori PEC, Uninfo e Assocertificatori, in cui sono state condivise le regole tecniche.
QIn questo modo sono state adeguate le attuali caselle PEC ai nuovi standard europei.
Alla riunione del gruppo di lavoro si deve l’introduzione della Common Service Interface.
Il Common Service Interface è un’infrastruttura di comunicazione in grado di garantire l’interoperabilità tra i fornitori di servizi certificati in tutta Europa, riconosciuta e accettata dal comitato tecnico ESI (Electronic Signatures and Infrastructures).
Electronic Registered Delivery Services ERDS e Registered Electronic Mail REM
Questa ha rappresentato il fondamento per lo sviluppo di una PEC valida in tutta Europa.
Tutto ciò si è concretizzato nel 2021, anno in cui l’ESI approva e definisce i nuovi standard ETSI per i servizi elettronici di recapito certificato qualificato (Electronic Registered Delivery Services ERDS e Registered Electronic Mail REM).
Il più recente segnale di sblocco del percorso verso una PEC valida in Europa si è avuto a giugno 2022.
Nel 2022 è stato pubblicato il nuovo standard ETSI EN 319 532-4, che di fatto concretizza il progetto della Posta Elettronica Certificata a livello europeo.
Lo strumento scelto per estendere l’interoperabilità della PEC oltre i confini nazionali, sarà di conseguenza proprio la REM (Registered Electronic Mail).
La REM in gergo tecnico indica la PEC valida in Europa, che altro non sarà che un’evoluzione del servizio PEC come l’abbiamo conosciuto fino ad oggi.
I requisiti di una PEC valida per l’Europa
Possiamo dire, perciò, che per noi italiani gli obiettivi e i requisiti generali della PEC valida per l’Europa sono piuttosto comprensibili.
In particolare perché nel nostro Paese sono quasi 15 anni che utilizziamo la Posta Elettronica Certificata.
I punti di contatto tra la PEC e la sua evoluzione europea saranno perciò molti, anche se quest’ultima presenta alcune specificità grazie alle quali il servizio PEC acquisirà un valore ancora maggiore.
Tra i requisiti della PEC valida in Europa che già conosciamo ritroviamo:
- la certezza a valore legale dell’invio e della consegna (o mancata consegna) delle email al destinatario;
- l’attestazione temporale dell’invio e ricezione dei messaggi;
- la garanzia di integrità del contenuto per la quale dovrà essere possibile prevenire o individuare qualsiasi modifica non autorizzata ai dati trasmessi;
- l’erogazione del servizio da parte di gestori accreditati, o per meglio dire nel lessico europeo “da uno o più prestatori di servizi fiduciari qualificati”;
- standard aperti per garantire che l’insieme dei partecipanti alla REM possa incrementare nel tempo e diffondersi in modo più capillare sul territorio.
Gli elementi innovativi rispetto alla PEC come già la conosciamo, invece, riguardano l’identificazione certa dei soggetti che partecipano alla trasmissione dei messaggi tramite meccanismi di autenticazione affidabili e condivisi e standard di sicurezza rafforzati per il servizio PEC, con l’adozione di ulteriori livelli di controllo e autorizzazioni specifiche per l’accesso e la gestione del servizio.
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